I santuari delle 5 Terre: Nostra Signora di Reggio, Vernazza

Santuario di Nostra Signora di Reggio a Vernazza

Il santuario fa parte dei “santuari delle Cinque Terre” insieme al santuario di Nostra Signora di Montenero a Riomaggiore, al santuario di Nostra Signora della Salute a Volastra, al santuario di Nostra Signora delle Grazie a San Bernardino e al santuario di Nostra Signora di Soviore a Monterosso al Mare.

Il santuario si raggiunge tramite il sentiero Cai 508 da Vernazza o, in auto, percorrendo una strada secondaria che si stacca dalla Strada provinciale 51 (dei Santuari). Scendiamo per un po’ in auto e poi continuiamo a piedi, fino a incontrare il sentiero n. 508 che scende alla chiesetta; intravediamo il campanile tra la vegetazione.

 

 

 

 

 

Il sentiero ci conduce proprio davanti alla facciata, dall’esterno poco visibile perché nascosta tra le piante. Di fianco alla facciata ci sono alcune nicchie una delle quali ospita una rappresentazione della Madonna di Lourdes.

Il Nome

Il toponimo “Reggio” ha un’origine incerta. Nel 1318 compare la forma dialettale Reza. In antico toscano Regghia/Reglia significa “fosso”, “rigagnolo”.
E’ probabile che il nome Reggio sia nato in relazione alla sorgente nei pressi del santuario.

 

Il Santuario è citato fin dal 1248. All’interno è custodita l’immagine della Madonna che secondo la tradizione fu portata dall’oriente ai tempi delle prime crociate, ma risalirebbe alla prima diffusione del Cristianesimo in quanto opera di San Luca.
La seconda domenica di maggio si celebra la Festa del Cristo, la prima domenica di agosto ricorre la festa della Madonna di Reggio con la Santa Messa e una processione.


Il santuario

Il santuario di Nostra Signora di Reggio di Vernazza si trova in un piazzale naturale a 320 metri sul livello del mare.

Lecci, cedri, ippocastani e il più antico cipresso secolare di Liguria (oltre 800 anni) ombreggiano il piazzale nel quale una fonte sgorga da pittoreschi mascheroni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’edificio insiste su un’area popolata già in epoca romana prima e medievale poi. Probabile area cimiteriale pagana, il santuario è menzionato per la prima volta nel 1248 con il nome di chiesa di Santa Maria, ma un edificio religioso era già presente prima dell’XI secolo, come testimoniano i resti nella cripta. Nel 1318 appare citata con il nome attuale.
La facciata a capanna è l’unico resto romanico della chiesa, costruita in conci di pietra e sormontata da decorazioni barocche. Sul portale si apre una lunetta con un bassorilievo marmoreo raffigurante la Madonna con Bambino.

 

 

 

 

L’interno era in origine a pianta basilicale, ridotta a tre navate nel 1850, dopo averla trasformata in una struttura a croce latina, divise da colonne con ancora gli antichi capitelli. Le decorazioni sono di epoca barocca. e vi si venera l’immagine di una Madonna Nera con Bambino che sostiene il rotolo della Sacra Scrittura, detta “l’Africana”, secondo la leggenda opera di San Luca, più prosaicamente attribuita ad una scuola genovese o toscana del XIV secolo. La venerazione per la sacra effigie avviene dal 1615, dopo numerose guarigioni miracolose, mentre l’incoronazione avvenne nel 1853.
L’annessa foresteria venne costruita nel XIX secolo.

 

 

 

 

 

Nei pressi del santuario sono poste diverse pietre tombali e la cosiddetta “colonna del pianto”, che un’altra leggenda vuole essere il cippo di un cavaliere della famiglia Malaspina, morto durante le Crociate e qui sepolto.

Dietro alla chiesa ci sono altre statue e la bella fonte ambientata in una specie di grotticella con l’acqua che sgorga da un mascherone. Di fianco altra piccola fontanella con l’acqua che sgorga anch’essa da una maschera. Dietro alla chiesa si diparte anche un vialetto con balaustra che ricondurrebbe davanti alla facciata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pianoro è abbastanza ampio: al termine ritroviamo la strada asfaltata che qui finisce e prosegue verso Vernazza con il sentiero Cai n. 508.

San Bernardino è proprio dirimpetto

 

 

 

 

 

 

 

 

Percorso da Vernazza al Santuario di Nostra Signora di Reggio

Sentiero Cai n. 508 (ex n.8 – Vernazza – Foce Drignana). Il percorso prende il via vicino alla stazione ferroviaria; nella prima parte percorre la scalinata del Pastenello. Da qui si prosegue brevemente sulla strada carrozzabile che conduce al Cimitero e, costeggiandone il muro perimetrale, si imbocca il selciato storico.  E’ uno dei più bei sentieri verticali delle Cinque Terre: sale gradatamente su un solido selciato nell’uliveto e tra i vigneti e porta a scoprire scorci suggestivi di Vernazza. Poco dopo il cimitero il sentiero incontra la cappella di San Bernardo (mt 182), segno di fervida devozione popolare espressa successivamente dalle ben conservate stazioni della via Crucis, bassorilievi in marmo collocati in edicole oppure incastonati nei muretti.
Tempo di percorrenza, circa 1 ora in salita/ 0,35 in discesa, difficoltà escursionistica, lunghezza circa 2 km

l’abitato di Drignana

 

 

 

 

 

 

 

*******