I Santuari delle 5 Terre: Nostra Signora di Soviore

Andare a Soviore fuori della stagione estiva fa percepire tutta la sacralità del luogo: pace e silenzio, raccoglimento, la maestosità e imponenza dell’insieme architettonico.
Entrando, il lungo portico accompagna e conduce la vista in fondo verso la chiesa.
Il ristorante e il complesso della foresteria è chiuso. Ma sappiamo che in estate si anima per accogliere gruppi, pellegrini ed escursionisti, come ci dice un frate cappuccino che incontriamo sul piazzale.

Info da

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Nostra Signora di Soviore

A 7 km dal borgo di Monterosso sorge il Santuario di Soviore attorno al quale si sviluppa un grande complesso dedicato all’accoglienza, immerso nel verde e affacciato a 466 metri sul mare delle Cinque Terre.

Con oltre 100 posti letto il Santuario offre diverse soluzioni di soggiorno per famiglie e amanti della natura: sono presenti infatti una casa di ospitalità ed un ostello ideali per gruppi, scolaresche e famiglie. Fiore all’occhiello di Soviore, il Ristorante tipico che si affaccia sul grande piazzale panoramico circondato da lecci e cipressi centenari.

Punto tappa per escursionisti e crocevia di alcuni tra i sentieri più suggestivi del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Soviore offre ai visitatori un’oasi di silenzio e spiritualità con panorami inediti: da Monterosso alla valle di Levanto e, nelle giornate  più terse, dalla Corsica al Monviso, fino alle Alpi Marittime.
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Soviore è il Santuario Mariano più antico ed uno dei più importanti della Liguria, citato in un documento del 1225. La chiesa ebbe impulso all’epoca della Peste Nera (1348), durante il quale si attrezzò come ricovero per pellegrini. All’interno sono conservati ex voto, un antico organo Agati e una statua lignea della Madonna di origine nord europea (XV Sec.). Cipressi e lecci secolari incorniciano il complesso di edifici. La cerimonia dell’incoronazione risale al 1749.

Qui si venera, da oltre milleduecento anni, un’immagine di Nostra Signora, famosa per i suoi miracoli e per l’assiduità e il numero dei pellegrini che lo frequentano. L’immagine, una statua di legno in un unico blocco, rappresenta la Santissima Vergine seduta con il Figlio morto tra le braccia. Ogni venticinque anni, in occasione degli anni giubilari, la statua viene portata a Monterosso per essere venerata dagli abitanti del paese ed  grande festa per tutti.  La cosa che più interessa sotto l’aspetto religioso è come è rappresentata la pietà: non addolorata e piangente, rivolta al Cristo morto, secondo la tradizione mediterranea, ma serena e rivolta a chi la guarda, nel gesto di partecipazione alla gioia dell’imminente Resurrezione. Il Cristo, d’altra parte, raffigurato nelle dimensioni del figlio-bambino, ha il capo non reclinato nella morte, ma eretto anch’esso nell’attesa della Resurrezione.

L’immagine della Madonna

 

 

 

 

 

 

L’immagine lignea conservata nel Santuario non può essere quella originaria che ha dato origine alla prima erezione del Santuario, intorno al 740. La statua, infatti, risale indubbiamente al XVI secolo, cioè all’epoca dell’erezione della chiesa nella forma simile a quella attuale. La statua è di origine teutonica come un’altra quindicina di statue simili esistenti in tutta Italia. La conformazione del viso e del corpo della Vergine sono chiaramente sassoni, alta e di buona corporatura, con il viso largo e ampio, che riprende lo stile di tante immagini tedesche del periodo.

Storia del Santuario

All’avvicinarsi delle orde barbariche di Rotari nel 629, gli abitanti della zona fuggirono verso il mare e, nella valletta sottostante l’attuale Santuario, in località Fontanelle, nascosero sotto terra un’immagine della Madonna. Dopo oltre un secolo, intorno al 740, coloro che andavano da Monterosso a Pignone raccontavano che si imbattevano spesso in una colomba bianca che si lasciava avvicinare e continuava ad andare verso una casupola poco distante, quasi a volerla indicare ai passanti. Un giorno un sacerdote, cercando di catturarla, la seguì fin dentro la casetta e si rese conto che penetrava sotto terra senza che ci fossero buchi o passaggi di alcun genere. Dal punto in cui la colomba scompariva, veniva un profumo fortissimo e dolcissimo. Con l’aiuto di altre persone, l’indomani il sacerdote tornò a scavare per vedere il nascondiglio della colomba, e vi trovò la statua. Cercando di prendere la statua per portarla via, il sacerdote rimase paralizzato per cui la statua fu lasciata in quel luogo diventando, in poco tempo, oggetto di preghiera e pellegrinaggio, nonché procuratrice di innumerevoli guarigioni ed episodi soprannaturali. Tutto ciò durò fino alla mattina in cui i pellegrini non la trovarono più nel solito posto, ma su un castagno situato poco più in alto, sulla collina sovrastante. Provarono a riportarla alla casetta in cui l’aveva trovata il sacerdote, ma la mattina dopo tornarono a trovarla sul castagno. Così per alcuni giorni, finché non stabilirono che il posto della statua sarebbe stato quello che la Vergine si era scelto, ossia dove si faceva ritrovare al mattino.

Con il concorso di tutta la popolazione fu eretta la prima cappella, che, nel tempo crescendo la fede per la Madonna, divenne l’attuale Santuario. Con il tempo la devozione alla Madonna aumentò tanto che, all’inizio del XIV sec., un nuovo santuario venne costruito sopra alla chiesa del VIII secolo, con la partecipazione economica e lavorativa degli abitanti di Monterosso. A questo periodo si può far risalire la costruzione della prima parte del porticato adiacente il campanile e della struttura di ospitalità per i pellegrini che in quei tempi andavano, seguendo la via Romea, da Roma a Santiago de Compostela e viceversa.

Nella seconda metà del XVIII secolo avvenne un primo importante restauro del Santuarioe sono stati prolungati l’edificio e il piazzale.

Dall’11 maggio 1974 la Madonna di Soviore è stata nominata Patrona della diocesi della Spezia, Sarzana e Brugnato e il Santuario è diventato anche da un punto di vista religioso, oltre che storico, il più importante della diocesi.
Sono caratteristici nella parte posteriore i ponti in pietra che immettono nelle stanze del piano superiore. In occasione del Giubileo del 2000 stata effettuata una completa ristrutturazione con lavori di ampliamento. I portici, chiusi agli inizi degli anni 50, sono stati completamente riaperti e risistemati.

Perimetro della prima chiesa

Tra il 1999 ed il 2000, in occasione dell’Anno giubilare di fine millennio, sono stati eseguiti alcuni importantissimi lavori di recupero e restauro. E’ stata riportata alla luce la cinta perimetrale della prima chiesa, quella del 740, ora visibile sotto i vetri del pavimento della chiesa, e sono stati restaurati gli affreschi e le cinque grandi tele del ‘700 che adornano le pareti del presbiterio e della navata.

 

 

Gli affreschi

Gli affreschi che adornano la volta, opera del prete Mentasti, sono della seconda metà dell’800 e raffigurano le fasi del ritrovamento della statua della Madonna, mentre sulla parete destra, sopra la porta laterale, si trova una scena di mare a Monterosso, con gli scampati da una tragedia del mare sovrastati dall’immagine della Madonna di Soviore, protettrice e salvatrice.

L’Organo

Collocato sul pavimento della navata della chiesa, lo strumento fu costruito nel 1822 dal pistoiese  Giousuè Agati, ed è stato recentemente restaurato dalla Fabbrica d’Organi Comm. Giovanni Tamburini di Saverio Anselmi Tamburini di Crema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Festività

7 luglio Festa del Ritrovamento con celebrazione della Santa Messa
15 agosto festa del Santuario, ore 11 Santa Messa celebrata da Vescovo

Percorso da Monterosso al Santuario di Nostra Signora di Soviore

Lunghezza circa 2.75 km, tempo circa 1h e 45, dislivello mt 465, difficoltà escursionistica

Il percorso – sentiero Cai 509 – parte da Monterosso, nella parte finale di Via Roma, e si avventura verso l’antica e misteriosa via. Tutto in salita, arriva fino a quota 477 mt raggiungendo il Santuario di Soviore, tra i più antichi della Liguria. Questa antica via ha oggi subito alcuni mutamenti. Un fedele riferimento può essere una grande croce di ferro posta poco prima dell’incrocio con la strada “litoranea”. La successiva scalinata, costituita da enormi massi, ricalca probabilmente quella originale.
Dopo una fontanella si incontra una cappelletta, a 414 mt di quota, a ricordo del luogo dove venne rinvenuta, nell’anno 740, la statuetta della Madonna. Dopo circa 50 mt si giunge al Santuario.

cappella del ritrovamento

La Cappella del Ritrovamento costruita sul luogo ove, nel 740, venne ritrovata la sacra immagine della Madonna. L’edificio originario andò distrutto ma fu ricostruito nel 1863 dagli abitanti di Monterosso come ringraziamento per aver scampato l’epidemia di colera del 1854.
(immagine dal sito)https://piccolisentieri.blogspot.com/2018/04/i-santuari-delle-5-terre-soviore.html)

 

Galleria fotografica

le tabelle dei sentieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Panorama sul Mesco