Percorsi elbani – Da Porto Azzurro a Rio Marina

Bellissimo itinerario a bordo costa, da spiaggia a spiaggia, in parte un poco da scoprire.
Abbiamo trovato citato questo percorso su un sito internet e abbiamo deciso di provare a percorrerlo.

Escursione effettuata il 26 settembre 2020

 

Le mappe
Prima parte
Seconda parte

 

 

 

 

 

Mappa in pdf
Sentiero Porto Azzurro – Rio Marina

12 km – 4 ore
Dislivello in salita 355 m – dislivello in discesa 346 m
Scarica la traccia gpx

Come ritornare a Portoazzurro
Bus ATL (linea 117 Portoferraio-Porto Azzurro-Rio nell’Elba-Rio Marina-Cavo)

Infoelba consiglia: Scarica l’app Teseo per conoscere orari e percorsi in tempo reale degli autobus in servizio all’Isola d’Elba.


Da Portoazzurro alla spiaggia di Barbarossa

Il percorso ha inizio dalla piazza sul mare di Porto Azzurro, lungo il carcere di Forte Longone. Dal lungomare, dove troviamo subito indicazioni (segnavia 222) si deve proseguire lungo la spiaggia della Pianotta e da lì prendere il sentiero che sale fino a costeggiare gli storici bastioni del Forte Longone o Fortezza di San Giacomo.

La partenza a Portoazzurro
Spiaggia della Pianotta

 

 

 

 

 

 

Il primo tratto di circa 1 km, coincide con la  “Passeggiata Carmignani“, uno dei tanti percorsi naturalistici dell’Isola d’Elba, e conduce in circa 25 minuti alla prima spiaggia, Barbarossa. Il percorso è attrezzato con panchine vista mare, è illuminato e si estende lungo la costa a strapiombo sul mare con una bellissima vista che va dal faro di Capo Perla fino alle spiagge di Straccoligno e tutto il promontorio della Costa dei Gabbiani.
La passeggiata è intitolata a Luciano Carmignani, ex generale e sindaco di Porto Azzurro per poco più di due anni, dal 1999 al 2001, a causa di una malattia.

La struttura della Fortezza, che sorge in posizione dominante, è a pianta stellata, con tre lati rivolti verso il mare sopra una ripida scogliera. Passando sotto la Fortezza ciò che colpisce principalmente sono le imponenti mura esterne di cinta rivestite in alcuni tratti in mattoni e in altri in pietra. Questa fortificazione fu edificata per volontà del Re Filippo III di Spagna nel 1604, all’epoca in cui il territorio di Porto Azzurro ricadeva sotto il dominio spagnolo. Oggi il Forte San Giacomo è sede del carcere e ciò rende impossibile l’ingresso dei visitatori.

Percorso del Monserrato

Forte Longone

 

 

 

 

 

 

 

 

Brabarossa
Spiaggia di Barbarossa

 

 

Da Barbarossa a Reale e a Terranera

Dalla spiaggia di Barbarossa, abbandonata la passeggiata Carmignani, prendiamo il sentiero n. 223 che collega, passando dalla spiaggia di Reale, la spiaggia di Barbarossa al laghetto di Terranera; ha una lunghezza di circa 2 km e si percorre in circa 25 minuti. Dalla spiaggia di Barbarossa si inizia salendo una scalinata; il percorso è poi pianeggiante e facilmente percorribile, passa per Capo Bianco e si snoda lungo la costa nei pressi di una delle aree minerarie elbane di maggior fascino paesaggistico, significato naturalistico ed interesse storico. Lungo il fosso di Reale, si apre la Grotta dell’Orso delle Caverne, attualmente non visitabile; nella zona sono segnalati ritrovamenti di industrie litiche dell’Età della Pietra, provate a fare un salto indietro nel tempo di ben 2,5 milioni di anni (Paleolitico inferiore- Medio), all’epoca in cui l’Uomo ha iniziato a lavorare le pietre per produrre utensili, un’utilizzo che sotto altra forma è continuato fino ai tempi moderni con l’estrazione dei minerali ferrosi.

La spiaggia di Reale è molto carina e possiamo fermarci a fare il bagno.
Il nome deriva probabilmente dal latino «rivus, rivi» che significa ruscello, si apre a sud-est in fondo all’omonima valle di Reale, un tempo attraversata appunto da un ruscello.
Il contesto ambientale è molto particolare; la spiaggia si trova infatti nel mezzo di due cantieri di escavazione mineraria. A ovest della spiaggia, sul promontorio di Capo Bianco si estraeva soprattutto limonite; mentre a est, nella vicina spiaggia di Terranera venivano estratte pirite, ematite e magnetite da un piccolo bacino a cielo aperto a pochi metri dalla riva, che successivamente è diventato un piccolo lago di acqua dolce.

Spiaggia di Reale

Il laghetto di Terranera

Davanti alla spiaggia di Terranera, quando si dragavano le sabbie ferrifere, non erano infrequenti i ritrovamenti di chiodini in rame, ceramiche e pezzetti di pasta di vetro grigio. Il Laghetto di Terranera è un angolo che racconta l’eccezionale ricchezza mineraria dell’Elba: si tratta di una profonda depressione alimentata da una sorgente d’acqua dolce che un tempo era una miniera di pirite. Dall’alto vediamo in sequenza l’acqua del laghetto, la sottile striscia di sabbia che lo separa dal mare e, appunto, l’azzurro del mare aperto.
Il panorama è davvero molto suggestivo e il luogo è molto interessante dal punto di vista geologico per la grandissima presenza di minerali. Percorrendo il sentiero è infatti possibile osservare i segni dell’antica miniera: dagli impianti ai vecchi ponti di caricamento che trasportavano il ferro.

La posizione del Laghetto di Terranera lo fa sembrare un laghetto costiero in realtà la sua origine è mineraria, si è infatti formato a seguito del riempimento di un pozzo minerario con acqua solforosa, che si è poi diluita con acqua salmastra proveniente delle vicine acque marine. Il risultato è uno spettacolare color verde. Dall’attigua miniera venivano estratte, un tempo, ematite, pirite e magnesite. La balneazione nel laghetto è vietata per motivi di sicurezza. Però si può fare il bagno nel mare, separato da una striscia di terra dal laghetto.

L’attività mineraria

Il laghetto di Terranera
scultura

 

 

 

“il sottomarino”
Riflessi di turchese

 

 

 

Verso Capo d’Arco e Ortano

Qui cessa il sentiero segnato CAI e quello che segue dobbiamo trovarcelo. Ci aiuta la mappa dell’applicazione OsmAnd che abbiamo sullo smartphone e sulla quale avevamo verificato in via preliminare il percorso.

Forte Focardo

Dal Laghetto si risale fino a una sterrata che si percorre per pochi metri per poi girare decisamente a destra su altra sterrata. Si segue questa strada, facendo attenzione al punto in corrispondenza di un cancello dove, utilizzando un passaggio pedonale a lato del cancello, si devia su altra strada sterrata che prosegue lungo costa, tra appezzamenti di terreno e qualche casa, fino alla zona di Capo d’Arco. Qui si esce su strada asfaltata che si segue in discesa verso il mare fino ad arrivare a costeggialo: prima troviamo una piccola spiaggetta e poi il complesso a mare di Capo d’Arco, un Comprensorio residenziale privato, esteso su più di 100 ettari, incastonato all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. E’ sito sul promontorio delle Cannelle, nel Comune di Rio dell’Isola d’Elba. Il complesso è dotato di una meravigliosa piscina costruita sul fondo roccioso, a nostro avviso meravigliosamente integrato nell’ambiente circostante.

Bella vista sull’isola di Palmaiola, di fronte a Cavo, all’estremità dell’Isola a Nord verso il continente.

In questa zona abbiamo incontrato un gruppo di escursionisti che faceva il percorso in senso opposto!

Capo d’Arco

 

 

 

 

 

Villa di Capo d’Arco

 

 

 

 

 

Palmaiola

 

 

 

 

 

La strada adesso è di nuovo una sterrata, continua passando sopra a un tratto che sembra un ponte, costruito con tanti archetti, e poi giungiamo al nucleo centrale di Capo d’Arco nei pressi di una grande villa. Qui proseguiamo in salita e poi prendiamo la terza diramazione a destra che troviamo salendo.
La strada sterrata continua, seguendo sempre la costa, stupenda vista sull’isolotto di Ortano, fino a che si infila nuovamente nel bosco per sentiero (segnato con segni bianchi e rossi) che in breve ci conduce alla spiaggia di Ortano, in passato nota per la miniera, sempre di pirite.
Il nome Ortano probabilmente deriva dal fatto che nel lontano passato, per le caratteristiche del terreno e la relativa abbondanza di acqua, la vallata fosse intensamente coltivata.

Isolotto di Ortano
Ortano
Ortano

Il Sentiero dell’Amore

Attraversata la spiaggia di Ortano, l’ultimo tratto del nostro itinerario è il cosiddetto “Sentiero dell’Amore”
Il Sentiero dell’amore è diviso in due parti.
La prima parte. La prima è un sentiero immerso nel verde, lungo circa un chilometro e mezzo, che da Ortano arriva alla punta della Madonnella.

Il Sentiero dell’Amore

 

 

 

 

 

Punta della Madonnella

 

 

 

 

 

La seconda parte passa vicino a stupende calette e spiagge, come Marina di Gennaro, Luisi D’Angelo e Porticciolo, per arrivare a Rio Marina nei presi della Torre degli Appiani (in loco detta “La Tore”).
In tutto, il Sentiero dell’amore è una bella passeggiata di poco più di un’ora (2 se si fa andata e ritorno).

La “Tore” degli Appiani
Rio Marina

 

 

 

 

 


Info da:
  • https://www.costatoscana.movimentolento.it/it/resource/track/itinerario-7-elba-da-porto-azzurro-rio-marina
  • https://www.infoelba.it/

Fotografie di Antonella Romagnoli, Emilio Balboni, Beatrice Visci, Laura Ferrari