Apuane poco conosciute: San Pellegrinetto – Col di Luco – Vispereglia

29 gennaio 2023
Gianluca, con gli Indipiendentes Apuanos, ci guida alla scoperta di un itinerario inedito, ma molto interessante e panoramico, su sentieri non segnati ma facilmente individuabili (riportati nella mappa OsmAnd, per cui facili comunque d seguire).
La partenza è da San Pellegrinetto (m. 956), piccolo borgo sopra Fornovolasco.

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul campanile osservo un rilievo votivo molto interessante, sembra molto antico, rappresenta una Madonna con Bambino con a fianco un Santo che le rende omaggio.

 

Posizionato a 956 m. s.l.m., sullo spartiacque che separa le valli della Turrite Cava e della Turrite di Gallicano, San Pellegrinetto è abitato attualmente da poche persone: fino alla metà del XX secolo costituiva, invece, la frazione più popolosa del Comune di Vergemoli. Questa zona comprendeva altri minuscoli borghi e raggiungeva i cinquecento abitanti. In realtà non esiste un vero e proprio paese ma la popolazione è divisa in gruppi di case posizionati in punti elevati o in prossimità di sorgenti d’acqua. In origine l’insieme di questi piccoli gruppi abitativi era chiamato Alpe di Trassilico, forse perché dipendente dalla Parrocchia di quest’ultimo paese ed assunse il nome attuale solo dopo la costruzione della chiesa, iniziata per volontà popolare nel 1680 ed intitolata a San Pellegrino. L’impianto originale dell’edificio era con ogni probabilità a croce latina con l’aula caratterizzata da una volta a botte con lunette e il transetto da crociere. Non sono noti i dettali degli interventi subiti dalla chiesa nel corso dei secoli, sicuramente nel 1734 l’edificio venne ampliato, probabilmente con l’aggiunta della navata laterale sinistra, e nel 1882 restaurato come testimonia la data incisa sull’architrave della porta di ingresso principale. La chiesa di San Pellegrinetto viene elevata alla funzione di Parrocchia, quindi resa indipendente solo nel 1947.

 

 

 

 

Si passa sotto il meraviglioso loggiato di fianco alla chiesa, si attraversa il paesetto e si imbocca, in corrispondenza di un’edicola votiva con fontana, a sinistra una stradina che passa davanti a una casa con lapide che ricorda la nascita qui del sacerdote Antonio Rossini, poi diventa sentiero e ci conduce in breve al sottostante borgo di Gallatoio (m. 914). La vista spazia sul gruppo delle Panie, il Monte Forato e il Monte Croce. La neve rende più spettacolare la vista di questi monti. (al bivio con edicola e fontana prendendo a destra, invece, si può raggiungere la vetta del monte Tre Corna).

 

 

 

 

 

 

 

 

A Gallatoio imperdibile la breve salita sul picco panoramico, vista spettacolare, verso Vergemoli da una parte, mentre sotto di noi possiamo già vedere il borgo di Col di Luco che raggiungeremo poco dopo.

Interessante il confronto con una foto del maggio 2017 da cui posso notare che questa casetta è stata ottimamente restaurata

29 gennaio 2023
28 maggio 2017

 

 

 

 

 

Scendiamo dal picco e prendiamo a destra una traccia che poi diventa un sentiero e in ripida discesa nel bosco ci conduce appunto a Col di Luco (m. 737). Il borghetto si trova in una bellissima posizione, su un piccolo pianoro alle pendici del gruppo delle Panie, immerso nel verde in una tranquillità assoluta. Il paese, abbandonato fino a poco tempo fa, adesso invece sta rinascendo, alcune case sono state sistemate e qualcuno ci abita.
https://irintronauti.altervista.org/col-di-luco/
Passiano tra le case e arriviamo a una casa sulla porta della quale scorgiamo una chitarra, chiaro segno di frequentazione. Di fianco splendida vista sul gruppo delle Panie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gianluca è felice e suona il corno!

Ripartiamo e imbocchiamo una strada forestale che verso Nord scende decisamente, attraversa un ruscello e risale, fino a una marginetta, da dove, inoltrandoci a sinistra nel bosco, arriviamo al borgo abbandonato e completamente in rovina di Vispereglia  (m. 670). Il paese, abbandonato da almeno 50 anni, è raggiungibile esclusivamente a piedi o con mezzi 4×4. Qui sostiamo e facciamo pausa pranzo, al cospetto della Regina delle Apuane e degli altri monti circostanti, il sole ci scalda il corpo e il cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ripartiamo, raggiungiamo di nuovo la strada forestale (che continuerebbe fino a Trombacco e Chieva), la attraversiamo e prendiamo un sentiero che in decisa e ripida salita ci condurrà verso la fine del nostro giro.
Quando la salita spiana, ci troviamo sul versante est e possiamo ammirare la catena appenninica, con i Monti Giovo, Cima dell’Omo e gli altri, completamente innevati. Da questo punto riusciamo anche a scorgere “l’elefante”, particolare punto del bosco a sinistra della cima dell’Omo che ha la forma di una testa di elefante con la proboscide arrotolata! vediamo anche il paese di Trassilico

 

 

 

 

Si continua in leggera salita fino a una marginetta priva di rilievo votivo, qui prendiamo a destra e perveniamo in breve al piccolo valico che ci riporta al sole e ormai di nuovo in vista di Gallatoio.

 

 

 

 

 

 

 

 

Risaliamo di nuovo il picco panoramico per fare la rituale foto di gruppo e poi ritorniamo in breve a San Pellegrinetto.

Qui abbiamo la sorpresa di incontrare una signora che ci racconta di essere nata proprio a Col di Luco e di avervi vissuto fino a 21 anni: ci racconta un po’ della vita di quei tempi!

Abbiamo percorso circa 7 km, dislivello 450 metri – tempo impiegato 5 ore, ma ce la siamo presa molto comoda!