Il Podere Lovolio: luogo di pace, serenità e bellezza

Un’oasi di natura tra animali, opere d’arte, spiritualità

 

 

 

 

La nostra scoperta del Podere Lovolio inizia circa un anno fa grazie a una foto di un amico che ritrae un laghetto con un tempietto. Quindi un pomeriggio di luglio 2020 io e Bix, dopo essere state ai fiori di loto, andiamo a cercare questo luogo sulla base delle indicazioni dateci da Pietro, dal momento che è lì vicino.

E quello che scopriamo è incantevole, un mondo magico e quasi fuori dal tempo. Alla prima visita ne sono seguite altre accompagnando altri amici e familiari, perché un luogo così bello e unico merita di essere visitato più volte.
Il podere si trova al confine tra Quiesa e Bozzano, al cartello Quiesa occorre girare a destra per una piccola strada, Via delle Sirti, che vi conduce al piccolo parcheggio creato apposta per i visitatori.

Dal sito del Podere abbiamo tratto molte informazioni. Tante notizie si trovano anche in loco: pannelli con informazioni, didascalie e curiosità, alcuni di recentissima installazione.


La Storia

Il dottor Giuseppe Scibetta è il creatore di questa bellezza. Sul sito ufficiale (al momento non consultabile) racconta: “Il Podere nasce da un mio desiderio profondo, quello di produrre un olio eccellente con tempi, modalità di raccolta e produzione che fossero più semplici rispetto a quelli che richiede la produzione dell’olio in altre zone, come ad esempio la montagna”. Perché a Massarosa? “Perché da molti, moltissimi anni la Toscana è la mia seconda casa e, con l’aiuto di un mio collaboratore, siamo riusciti a individuare – dopo varie ricerche in zone collinari tra Forte dei Marmi e Lucca – una vecchia coltivazione di ulivi il cui proprietario voleva ritirarsi”. Com’era questa coltivazione quando l’ha acquistata? “C’era l’uliveto con 360 esemplari, alcuni attorno ad un casolare, e poi c’erano delle serre per la coltivazione di rose. Abbiamo mantenuto una parte delle serre e le abbiamo dedicate all’agricoltura biologica (fase indispensabile per giungere alla biodinamica steineriana); in aggiunta ai 360 ulivi già esistenti, poi, ne abbiamo piantati altri 1.000 per produrre olio per la famiglia e per gli amici. Oggi al Podere ci sono in tutto 1.360 ulivi”. “Ristrutturato il casolare, piantati gli ulivi, accolti gli animali ecc., è sorta naturale la volontà di fare qualcosa per valorizzare e sviluppare la sensibilità locale e la vocazione artistica della zona. A questo punto, la Fondazione Pomara Scibetta, Arte Bellezza Cultura, ha pensato, voluto e finanziato la realizzazione di una serie di opere (molte attraverso concorsi aperti ad artisti locali) trovando in questi luoghi terreno fertile per la realizzazione del suo programma culturale”.


Arrivate al podere seguiamo subito l’indicazione per il tempietto, che attraverso i campi ci condurrà a questo luogo stupendo e incantato.

 

 

La pagoda e il laghetto con le ninfee

Questa costruzione galleggia sull’acqua, proprio come ciascuno di noi galleggia sulla vita. Quante volte ci sentiamo “instabili” come la Pagoda? Appoggiati sull’acqua della vita che a volte è calma, altre volte burrascosa. Eppure, come la Pagoda, restiamo a galla lasciando che il tempo, gli agenti atmosferici, le temperature e gli imprevisti ci accarezzino e ci insegnino, ogni giorno, a splendere in tutta la nostra fragilità di esseri viventi. Seppure nell’instabilità, la Pagoda galleggia in mezzo alle bellezze della natura, circondata da ninfee. E’ questo l’invito della Pagoda: stai a galla anche durante la tempesta e guarda quanto bello c’è attorno a te!
L’arco di ingresso è il simbolo del passaggio dalla dimensione materiale a quella spirituale. Per effettuare il passaggio da una dimensione all’altra, però, è necessario liberarci di tutto ciò che sporca e inquina la nostra anima, è necessario purificarci. Per fare questo, ci si può recare al tempietto sulla terraferma: il Tempietto della Purificazione. In questo Tempietto, prima di attraversare l’arco di ingresso e di arrivare al Tempio galleggiante, è possibile compiere il rito della purificazione, che avviene attraverso un gesto simbolico: con il mestolo in rame, prelevare l’acqua dalla conca più grande e lavarsi le mani riversando l’acqua nella conca più piccola che la disperderà nella terra (in realtà non troviamo acqua nella conca …)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alpaca del Fatonero

Nelle vicinanze possiamo vedere anche l’allevamento di Alpaca del Fatonero, con questi meravigliosi animali che possiamo osservare dall’esterno.
https://www.alpacadelfatonero.it/

 

 

 

 

 

 

 

 

Tornando verso l’ingresso, visitiamo adesso tutta la restante parte del podere, con la casa, le coltivazioni e le installazioni artistiche e sacre. Ogni opera o installazione ha la sua spiegazione perché il visitatore possa comprendere al meglio il significato di ogni cosa lì presente.

Ingresso e tempio sincretico

All’entrata, campeggiano fieri e maestosi i mitologici Cani di Foo. Nel loro paese d’origine sono chiamati “shi” (leone) oppure “shishi” (leone di pietra). La loro storia abbraccia migliaia di anni e risale alla Cina antica: erano infatti i guardiani dei templi buddhisti e venivano posti all’entrata del Tempio per proteggerlo. Sono, quindi, statue simboliche e protettive, che, col passare dei decenni sono state collocate anche all’ingresso delle dimore private. Pensati per andare in coppia, i due leoni sono una femmina e un maschio. Al Podere presidiano il Tempio Sincretico dedicato a Santa Oliva da Palermo, onorata da cristiani e musulmani. . Si chiamano Virgilio Vergine e Oliviero Olio proprio in onore della Santa: Virgilio in omaggio alla castità di Santa Oliva e Oliviero in omaggio al nome della stessa.

Il tempio sincretico ha forma ottagonale e il tetto a spirale ascendente, ha un altare, il pavimento bianco e nero, una campana. Il Tempio Sincretico del Podere è un luogo di raccoglimento, meditazione e spiritualità, aperto a ogni fede, credo, religione, filosofia. Infatti ogni apertura è dedicata a un popolo e alla sua religione. E’ il luogo del divino che è in noi, ospita chi crede nella sacralità dell’uomo e della natura e intraprende un cammino evolutivo di amore, felicità e armonia.

 

 

 

 

Ai lati del recinto del tempio sincretico vediamo 4 grandi ulivi, che portano il nome dei 4 evangelisti.

All’esterno del tempio altri simboli riferiti alle varie religioni

 

 

Il cammino continua tra diverse sculture, alcune delle quali lungo il viale di ingresso rappresentano le stagioni e risalgono a una mostra organizzata dal proprietario.
Nel prato tra il tempio sincretico e la casa c’è uno specchio d’acqua che invita ad alcune riflessioni.

 

 

 

La casa

Nei pressi della casa ci accoglie un gigantesco arcobaleno, con l’augurio di una vita piena di Amore, Felicità, Salute, Denaro e Tempo per goderne!

 

 

 

 

 

 

 

 

Si entra nell’area della casa (la casa può essere affittata a gruppi fino a 15 persone che desiderino passare alcuni giorni in relax e meditazione, ritiri olistici, meeting aziendali, seminari e corsi di formazione) e ci accoglie il simbolo di Zarathustra – il Faravahar – dipinto sul pavimento e una scultura – la montagna con le scarpe – che si riferisce al miracolo di Maometto. ed insegna che “se le cose non procedono da sole, è meglio intervenire perché questo avvenga, perché amore, passione, entusiasmo, uniti alla tecnica, possono spostare le montagne”.

La piramide energetica e gli animali

Girando intorno alla casa potremo trovare la piramide energetica, un campo con alcune deliziose caprette, e poi fare ritorno all’ingresso tra frutteti, olivi, serre e un grande recinto per animali da cortile dove fa la sua bella figura uno splendido pavone.

 

 

 

 

 

 

 

 

Recentemente è stato installato anche un monolite, anch’esso, naturalmente, con un significato magico!

 

 

 

 

 

 

 

 

I cartelli che descrivono il podere ci dicono che per il momento non esiste un punto vendita dei prodotti del podere, ma noi speriamo che presto questo sia possibile!

Podere Lovolio è visitabile liberamente e gratuitamente, dalle 8 alle 20.
Si raccomanda – trattandosi di proprietà privata – di avere cura e rispetto degli spazi, degli animali, di non fare schiamazzi e tenere i propri cani al guinzaglio.
info@poderelovolio.it

Podere Lovolio su Facebook


Oliva da Palermo

Oliva di Palermo è stata una martire cristiana. Patrona di Palermo nel Medioevo, è venerata come Santa della Chiesa cattolica, che la festeggia il 10 giugno. La leggenda agiografica narra che Oliva nacque a Palermo da una famiglia di nobile discendenza; fin dai primi anni di vita si consacrò al Signore, mostrando disprezzo degli onori e facendo opere di carità per i poveri. Nell’anno 454 d.c., Genserìco – re dei Vandali – conquistava la Sicilia e occupava Palermo, portando il martirio per i cristiani. Oliva, tredicenne, prese a portare conforto ai carcerati. I Vandali, stupiti da tale forza d’animo, non volendo martirizzarla per riguardo alla sua nobile casa, la inviarono a Tunisi, dove il governatore Amira avrebbe tentato di vincere la sua costanza. A Tunisi operò miracoli iniziando a convertire i pagani, tanto che Amira ordinò che venisse relegata in un luogo deserto ma pieno di leoni e serpenti, sperando che le belve potessero divorarla o che morisse di fame. Là, invece, le fiere si prostrarono a lei che visse tranquillamente per qualche tempo. Amira allora la fece arrestare e riportare in città, la rinchiuse in carcere, la fece flagellare, scarnificare sull’aculeo, immergere in una caldaia di olio bollente, senza però arrecarle alcun male, né farla recedere. Il Prefetto, ostinato, ordinò l’estremo supplizio: che fosse decapitata. Ma fu una magra vittoria la sua: il 10 giugno 463 d.c., dopo la decapitazione, l’anima volò dal corpo in forma di candida colomba e tutti i presenti poterono assistere attoniti al nuovo prodigio. A Tunisi la memoria della Santa persiste nel nome di una moschea: la Moschea di Oliva. A Palermo le sono dedicate una piazza, una Chiesa, il Convento Agostiniano e una Parrocchia.


La Fondazione Pomara Scibetta, arte bellezza cultura

Nasce nel 2012 e sostiene l’Arte con la tutela, la conservazione, la valorizzazione del patrimonio artistico, promuove la Bellezza, patrocina i mezzi per renderla comprensibile e percettibile, rivitalizza la Cultura e le tradizioni popolari interagendo con le comunità locali; realizza recuperi, restauri, risanamenti e ottimizzazione delle opere d’arte e di cultura; favorisce la diffusione biodinamica per la salvaguardia dell’habitat naturale.

 

fotografie di ©Antonella-Romagnoli – 2020 – 2021
testo di Antonella Romagnoli, con info tratte dal sito www,poderelovolio.it e dalle tabelle infomative che si trovano al podere