La ferata de Gherdëina – Ferrovia della Val Gardena

A marzo 2023, nel corso di una breve vacanza a Castelrotto,  abbiamo percorso il tracciato di questa vecchia ferrovia nel tratto da Santa Cristina a Ortisei.

La passeggiata del trenino è stata realizzata proprio per ricordare uno dei capitoli più importanti della storia gardenese e per raccontare l’affascinante nascita del trenino. L’odierno sentiero del trenino segue la ben mantenuta tratta di allora lunga per 12 km da Roncadizza passando per Ortisei e Santa Cristina fino a Selva. Il tratto da Santa Cristina inizia in prossimità della Via Cisles e segue la tratta di allora, lunga 3,5 km e ben mantenuta, terminando a Ortisei. Per terminare, in tranquillità, l’intero percorso ci vuole poco più di un’ora ed è ideale per farlo con bambini e anche amici a quattro zampe.

Un sentiero panoramico dove sono stati collocati diversi cartelli che spiegano la storia del trenino e ne testimoniano la sua esistenza attraverso delle immagini storiche.

 

 

 

 

 

https://www.valgardena-groeden.com/it/sport-e-tempo-libero/montagne-ed-escursioni/passeggiata-del-trenino-della-val-gardena/

Poco dopo l’inizio del percorso da Santa Cristina osserviamo il monumento al freerider in omaggio alla vocazione sciistica della Valle, dell’artista Emanuel Nogler.

Proseguendo incontreremo un bassorilievo bronzeo, in memoria dei prigionieri e non che lavorarono alla costruzione del trenino, e un monumento stilizzato, a forma di birillo o pedone degli scacchi, in memoria delle condizioni dei soldati e civili gardenesi nella Grande Guerra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lungo il tracciato sono presenti numerosi pannelli illustrativi che spiegano la storia del trenino e ne testimoniano la sua esistenza attraverso delle immagini storiche. Quando si arriva al centro di Santa Cristina incontriamo la bellissima galleria restaurata e percorribile, con all’interno altri pannelli illustrativi e anche alcuni riferiti alla lingua ladina. All’uscita della galleria troviamo la ricostruzione di una stazione, all’interno della quale si può trovare un depliant e un’installazione che proietta video d’epoca sulla ferrovia.

La galleria e la stazione a Santa Cristina

Dal 2017, dopo il restauro, il tunnel che attraversava Santa Cristina è accessibile a passanti amanti della storia o coloro che vanno di passeggio lungo il sentiero del Trenino della Val Gardena. Pannelli interattivi all’interno del tunnel consentono di ascoltare la canzone ladina “La ferata” e raccontano interessanti fatti storici, dettagli tecnici e storie sul Trenino della Val Gardena.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto è d’obbligo una piccola deviazione per il centro di Santa Cristina, dove, sulla piazza della chiesa, si trova la biblioteca; qui troviamo una gentile signora che ci mostra alcuni libri sulla ferrovia e ci indica dove acquistarne uno a Ortisei (cosa che faremo poco dopo).

 

 

 

 

 

 

 

Ripreso il cammino, si prosegue lungo la valle, passando accanto a masi, graziose case e alberghi, sempre con la stupenda visione della cornice dei monti tra i quali spicca, naturalmente, il meraviglioso Sassolungo. Dall’altra parte della valle ammiriamo più volte il meraviglioso Castel Gardena.

Il Sassolungo
Castel Gardena (Fischburg)
Un maso

 

 

 

 

 

Incrociamo alcuni sentieri che portano a San Giacomo, piccola deliziosa chiesetta in alto sopra il paese di Ortisei.
E una statuetta dedicata al Santo Ujöp Freinademetz (Il 5 ottobre del 2003 Ujöp Freinademetz venne proclamato santo dal Papa Giovani Paolo II, diventando così il primo santo ladino e il primo santo di tutto l’Alto Adige.).

Proseguendo raggiungiamo Ortisei; l’ultima parte del percorso coincide con la passeggiata Luis Trenker, dedicata al famoso figlio di Ortisei, personalità di grande interesse, sciatore, attore, regista scrittore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il percorso ha termine nei pressi della Chiesa Parrocchiale di Ortisei, dedicata a Sant’Ulrico. Poco più avanti, sul piazzale ove era ubicata la stazione, è collocata, dopo il restauro, la locomotiva R.410.004.

 

 

 

 

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La ferrovia della Val Gardena fu una linea ferroviaria tra le località di Chiusa e di Plan;  una spettacolare ferrovia alpina, costruita durante la prima guerra mondiale nel territorio allora austroungarico, e chiusa nel maggio 1960. Lo scartamento da 760 mm delle ferrovie da campo (Feldbahn), il dislivello di oltre 1000 m nei 31 km da Chiusa a Plan e la trazione a vapore rimasta fino alla fine rappresentano una significativa singolarità nella storia delle FS, a cui la linea venne affidata al termine della Grande Guerra, con il passaggio della valle all’Italia.

La ferrovia fu costruita dal genio ferrovieri dell’esercito austroungarico (Eisenbahntruppen), ma col contributo importante e determinante di circa 6000 prigionieri di guerra russi. Si optò per lo scartamento bosniaco 760 mm. e la costruzione avvenne in tempi brevissimi, appena 5 mesi e la ferrovia era in funzione, pur con i ponti provvisori in legno che poi man mano vennero rimpiazzati dai definitivi in muratura. La linea partiva dalla stazione di Chiusa (Klausen) della ferrovia del Brennero e raggiungeva Ortisei e Santa Cristina in Val Gardena con capolinea a Plan. Da Plan all’epoca partivano una serie di teleferiche per portare i materiali sulle cime del fronte.  La pendenza massima risultava del 50 per mille, con raggi di curvatura minimi di 35 metri.

Il tracciato è visibile su due cartine del Touring Club, una del 1920, e l’altra del 1957, visibili sul sito di Giorgio Stagni, che ha una sezione assai interessante sulla Ferrovia della Gardena.

Mappa 1920
TCI 1957

 

 

 

 

 

La costruzione ha dell’incredibile, e quasi del miracoloso: a partire da zero, in meno di sei mesi (e per di più in pieno inverno), usando oltre 6 tonnellate di dinamite, vennero completati 31 km di ferrovia di montagna, impiegando in media circa 5 giorni a km. Venne impiegata la forza lavoro di 10.000 uomini, oltre la metà dei quali prigionieri di guerra russi e, in minoranza, serbi (la popolazione totale dei tre comuni della valle (Ortisei, Santa Cristina e Selva) al primo censimento italiano (1921) contava meno di 4.000 abitanti).

Al termine della guerra la ferrovia entrò a far parte delle FS e Plan divenne, con i suoi 1600 m.s.l.m, la stazione a quota più elevata della rete (oggi, dopo la chiusura della Ferata, è il Brennero con 1374 m.s.l.m.).

Nel 1960, la FS ne decisero la chiusura. Il 28 maggio di quell’anno fu effettuata l’ultima corsa.

Oggi molti la rimpiangono, specie trovandosi fermi in una lunga fila di auto nell’attraversamento di Ortisei, anche se certo per reggere i tempi avrebbe avuto bisogno di un forte ammodernamento.

Nel 2017, dopo aver restaurato il tunnel che attraversava Santa Cristina, quest’ultimo è stato reso accessibile a passanti amanti della storia o coloro che vanno di passeggio lungo il sentiero del Trenino della Val Gardena. Pannelli interattivi all’interno del tunnel consentono di ascoltare la canzone ladina “La ferata” e raccontano interessanti fatti storici, dettagli tecnici e storie sul Trenino della Val Gardena.

Nel 2011 il Museum Ladin Ćiastel de Tor ha dedicato una mostra e un catalogo alla storia della ferrovia gardenese.

Presso l’Associazione Turistica di S. Cristina è disponibile un libretto sulla storia del trenino.
A Ortisei, su consiglio della signora che gestisce la Biblioteca di Santa Cristina, abbiamo acquistato un volume molto interessante sulla ferrovia –  Elfriede Perathoner, La ferata de Gherdëina. Die Grödner Bahn (Seconda edizione), Bolzano, Athesia, 1997.

I pannelli illustrativi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pannelli sulla lingua ladina

 

 

 

 

 

Info da:

  • https://ciccio79.blogspot.com/2018/05/la-ferrovia-della-val-gardena.html
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_della_Val_Gardena
  • https://scalaenne.wordpress.com/2019/10/26/ferata-de-gherdeina-parte-1/
  • pagina Facebook https://www.facebook.com/feratadegherdeina (contiene mole notizie e molte foto anche storiche della valle)

Fotografie: Antonella Romagnoli