Percorsi versiliesi: SAV – Pietrasanta, Capriglia, Vitoio per Foce Noci

Pietrasanta, Capriglia, Le Piane, Foce Noci, Vitoio, Capriglia, Pietrasanta

Lungo i sentieri SAV (Sentiero Alta Versilia)


Tempo totale occorrente: ore 5,00 / 6,00
Chilometri circa 12
Dislivello ca 540 mt

29 novembre 2020
(foto anche di altri periodi)


 

 

 

 

Oggi percorriamo un altro bell’anello utilizzando in gran parte i tracciati SAV più recenti, quelli sulla collina tra Capriglia e Solaio. Abbiamo messo insieme un percorso utilizzando tratti già ben conosciuti con il tratto, percorso oggi per la prima volta, da Foce Noci a Vitoio.

 

Da Pietrasanta a Capriglia

 

 

 

 

 

 

L’escursione ha inizio a Pietrasanta dietro il vecchio ospedale, subito dopo aver lasciato a destra la Via Giardinaccio, dove troviamo una indicazione e la tabella illustrativa del tracciato fino a Capriglia.
Il sentiero è ben segnalato con bolli e frecce rosse. Saliamo tra gli oliveti e raggiungiamo una delle prime curve della Via di Capriglia dove attraversiamo la strada e proseguiamo in salita.

 

 

 

 

Si raggiunge così in breve Via Del Monte. Si percorre la via verso sinistra per alcuni metri poi il percorso riprende a salire, passa di fianco a una casetta e raggiunge una ripida scalinata tramite la quale usciamo di nuovo sulla Via Capriglia in corrispondenza di Via Barbasciutta con la sua bella marginetta da poco ricostruita dai proprietari .

 

 

 

 

la antica scalinata
La marginetta di Barbasciutta

 

 

 

 

 

 

Qui il percorso gira a destra sulla strada e, dopo poco, vediamo il cartello che ci indica dove proseguire tra gli uliveti. (fare attenzione agli abbondanti segni rossi) di fianco a una bellissima casa con vista panoramica.

   

 

 

 

Questo tratto, molto bello, ci porta ad attraversare un ruscelletto, di fianco a una casa abitata; siamo in vista dell’abitato di Casagrande. Si prosegue, passando accanto a un casolare, e si raggiunge nuovamente Via Capriglia nelle vicinanze  di Via Bel Colle.

Casagrande

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dall’altra parte della curva vediamo subito il nostro cartello che stavolta indica “Chiesa”. Percorriamo questo breve tratto e sbuchiamo di nuovo sulla strada asfaltata, nei pressi di una quasi nascosta marginetta. Qui il sentiero prosegue con una breve, ma ripida scalinata che conduce alla Chiesa di San Carlo di Capriglia. (356 mt).

Marginetta
La scalinata che porta alla chiesa
La chiesa di San Carlo

 

 

 

 

 

 

Piccola sosta e relax per ammirare il panorama, un saluto all’amica Luisa del Bianco che abita proprio lì (la nostra corrispondente da Capriglia, come mi piace chiamarla, per le molte informazioni che mi ha dato).

Da Capriglia a Le Piane, Foce Noci, Vitoio, Capriglia

Da Capriglia fino incrocio con sentiero per Monteornato

 

 

 

 

 

 

 

Da incrocio per Monteornato a Vitoio e ritorno a Capriglia

 

 

 

 

 

 

 

Raggiunta di nuovo la strada principale in corrispondenza di una bella fontanina, si continua in salita fino a giungere alla località Le Piane (403 mt), passando davanti prima a una maestà, poi a una marginetta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui, in corrispondenza dell’Hotel Panorama (poi divenuto residenza per anziani e ormai chiuso) una volta si trovava la Grotta Azzurra.
Racconta l’amico Gian Paolo Viviani:

La Grotta Azzurra fu creata dai miei genitori assieme ai miei zii, erano gli anni 50, io ero un batocchio di pochi anni. Da una casa dei miei nonni ricavarono il locale e fu chiamato Grotta Azzurra perché all’interno, sotto monte, un altro mio zio vi scavò una discreta galleria dove in estate tenevamo in fresco gli alimenti e le bibite. Adiacente al bar trattoria mio padre fece la pista da ballo. Dopo diversi anni vendemmo il tutto a persone del nord le quali ci costruirono l’ edificio che vediamo oggi.

 

Accanto si trova anche il B&B Villa Masini Luccetti, all’interno del quale si trova un piccolo oratorio

Oratorio di Villa Masini Luccetti

 

 

 

 

 

 

Il SAV qui continua a destra per Canaldoro e Capezzano Monte, a sinistra, noi prendiamo a sinistra. Qui il SAV coincide con il sentiero CAI n. 3A che inizia proprio qui (bellissimo sentiero apuano che raggiunge Sant’Anna di Stazzema, e poi, col numero 3, la Foce di San Rocchino) E’ presente tabella sia di tutto il percorso del SAV che del sentiero n.3A/3).

 

 

 

 

Dopo circa 500 mt nel bosco di pini arriviamo a Foce Noci (458 mt) e vediamo l’indicazione per Solaio – Monteornato. Percorreremo questo sentiero dolcissimo, solo qualche passaggio fra roccette ma non difficile, essenzialmente nel bosco, fino a incrociare il ramo che sale da Vitoio per Monteornato e che percorriamo in discesa. Da qui raggiungiamo l’isolato e silenzioso (sebbene abitato da molte persone) borgo di Vitoio, arroccato ai piedi di una vecchia cava (Cava Biagi). Durante il percorso, dove il bosco si apre, si può godere di bella vista verso il mare e vediamo anche la bella ex Villa Cerpelli a Capriglia, cui passeremo accanto in seguito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il borgo di Vitoio

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

In prossimità di Vitoio passiamo accanto a una vecchia casa dove notiamo tracce di ristrutturazione, che sembra essere però stata interrotta.
All’interno è presente un torchio.

   

 

 

 

Sotto la piazzetta ci sono una fontanina con una madonnina e un lavatoio. Nei pressi di una casa un volto inciso.

 

 

 

 

Da qui si inizia la via del ritorno.
Possiamo scegliere tre diverse possibilità
1 – riprendere dopo poco dalla via Vitoio il sentiero SAV e raggiungere Capriglia in Via della Fornace
2 – scendere fino a immettersi in via Solaio e risalire dal SAV che passa per Via Fondicacce fino a raggiungere il Bel Colle
3 – scendere ancora e prendere Via Colletto dalla quale si arriva a Colle delle Guardie e allo scollettamento, sopra la Colombetta, al sentiero che conduce a Capofico.

Optiamo per la prima scelta. Scendendo un poco sulla strada asfaltata s’incontra sulla sinistra una strada bianca che, salendo, ci porta a località Ronco (il palo con indicazione è adesso appoggiato al poggio, lo scorso anno era sulla strada in posizione più visibile), fino ad un cancello che occorre aprire (e RICHIUDERE! – i proprietari delle case lì vicino hanno messo una divertente indicazione su una racchetta da ping pong).
Il boscoso sentiero (già fatto altre volte in senso opposto) scende fino a un ruscello e poi risale in direzione di Capriglia. Vediamo di fronte a noi le case del Ronco.

Verso Ronco

 

 

 

 

 

Il cancellino da aprire e richiudere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Passiamo di fianco a un maestoso castagno, la vista si apre sulla vallata di Solaio e Castello, Folgorito, Carchio, Altissimo, la vista spazia fino al mare.

 

 

 

 

La Cappella e Fabiano
Castello di Vallecchia
Il Carchio
Il Folgorito

 

 

 

 

 

Altissimo
Verso il mare
Panorama con l’Altissimo

 

 

 

 

 

Da Capriglia a Bel Colle, Capofico e Casagrande

Da Capriglia a Bel Colle, Capofico e Casagrande

 

 

 

 

 

 

Raggiunta la via di Capriglia, in via della Fornace, passiamo davanti al Circolo SOMS (chiuso, sigh! Ma ci torneremo quando riaprirà) poco dopo scendiamo da un sentierino fino al vecchio lavatoio, purtroppo in stato di abbandono e rovina (un vero peccato, l’edifico andrebbe restaurato), l’imponente e sontuosa Villa Anna (ex Villa Cerpelli) che abbiamo potuto ammirare dall’alto poco prima.

Via della Fornace
Circolo SOMS Capriglia
Il soffitto del lavatoio

 

 

 

 

 

Il lavatoio
La fontana
Villa Anna (ex Cerpelli)

 

 

 

 

 

Scendendo poco lungo la strada, imbocchiamo a destra il sentiero SAV che ci porta a Bel Colle, la strada passa di fianco a una bellissima casa con intonaco rosso e finestre azzurre (che si vede bene sulla collina anche dalla piana – l’area intorno, rispetto a quando ci passammo il due maggio, è tutta bel pulita e tenuta e la casa è abitata), oltrepassiamo il bivio che scende a Solaio tramite Via Fondicacce e facciamo un giretto tra le case. Bellissima vista ancora sul Borgo Biagi, Solaio, Castello, da qui si vede anche Vitoio dove eravamo poco prima.

foto Alessandro Federigi

 

 

 

 

 

altra casetta
Bivio per Solaio
Solaio – Borgo Biagi

 

 

 

 

 

Vista su Gorgona, la casetta che poco prima avevamo visto sotto di noi, l’abitato di Casagrande

 

Prendiamo adesso la strada sterrata a sinistra e, in corrispondenza della scalinata della Villa Bel Colle, ancora a sinistra in discesa.

 

 

 

 

 

 

Questa era la villa di Sandro Rubboli, che aveva fondato un sodalizio artistico dal nome Pentacolo Toscano, che aveva sede nei pressi dela Chiesa di San Francesco a Pietrasanta. Ne ho un lontano ricordo. Qualcuno ne sa di più?

Arriveremo in breve a Via Colle delle Guardie, dove dobbiamo prendere il sentierino pianeggiante a sinistra. Siamo sopra la Località Colombetta, ma non si riesce più a vedere sotto a causa di una massiccia crescita di pini, che hanno praticamente infestato la collina, avvenuta in seguito a un incendio che ci fu in questa zona qualche anno fa. Mettiamo una foto di aprile 2013 dove si vede bene la zona, con in alto la Villa Bel Colle, la sterrata che abbiamo percorso in discesa e il sentierino trasversale e pianeggiante che ci porta a Capofico.

Scollettamento per Colle delle Guardie
Foto del 6 aprile 2013
Case di Barbasciutta

 

 

 

 

 

 

Foto del febbraio 2014, adesso questo pendio è completamente invaso dai pini e non si riesce più ad avere questa veduta
il sentierino verso Capofico

 

 

 

 

 

 

 

 

Per raggiungere Capofico si è quasi obbligati a passare di fianco a una casetta (abbandonata?) in quanto il vero sentiero che passa poco sopra è quasi sempre impercorribile; a maggio lo avevamo percorso scansando e tagliando alcuni rovi, ma adesso la ginestra spinosa rende impossibile il passaggio e rende difficile anche il vederlo se non si conosce (magari potrebbe essere ripulito dai vari amici camminatori, in fondo è un piccolissimo tratto – se qualcuno è disponibile ci offriamo come aiuto).
Raggiunta la mia amatissima casa di Capofico, da lì prendiamo la strada (Via Casagrande) che passa davanti a un altra bellissima casa rustica dove abita l’amico George e in breve ci riporta alla marginetta di Barbasciutta.

Casa di George

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torniamo a Pietrasanta per lo stesso sentiero SAV seguito all’andata.

L’escursione è terminata e ci ha lasciato il cuore pieno di gioia, che il bellissimo tramonto rende ancora più emozionato.