Percorsi camaioresi: Monteggiori

Viaggio fotografico a Monteggiori

Ho scoperto l’antico e sorprendente borgo di Monteggiori nel 2016 quando, mentre andavo a Sant’Anna, decisi di fermarmi per una visita. Da allora ci sono andata più volte, sempre a piedi percorrendo i vari sentieri e anelli che si possono fare includendo nel percorso il paesino.

Una di queste volte ho portato anche le mie piccole escursioniste, le mie nipotine.

Monteggiori significa letteralmente “piccolo monte” e, osservando la sua posizione, non è difficile capire il motivo. Si trova, infatti, alle pendici del monte Gabberi su una collina che domina la vicina frazione di Capezzano Pianore.
Un borgo antico dove il tempo sembra essersi fermato: la prima testimonianza di Monteggiori risale ad una trascrizione arcivescovile di Lucca datata 1224 ma ancora oggi resta un luogo fascinoso ed interessante che vale davvero la pena di visitare. E anche solo la visone dai vari punti di vista è affascinante

Viste di Monteggiori

 

 

 

 

 

 

Il borgo e il castello

Il borgo di Monteggiori sorge sulla pianta del castello medievale. Ha una forma allungata, detta anche “a fuso di acropoli”,  tipica delle fortificazioni toscane e laziali del tempo e sono rimaste visibili la doppia cinta muraria, un muro esterno e 3 mura interne – risalente al XIII sec. – uno dei rari castelli versiliesi che ha mantenuto intatta la fondazione medievale facilmente riconoscibile nell’attuale struttura urbanistica. Si trattava di una roccaforte molto importante nel controllo di questi territori, scenario di aspre battaglie fra Lucchesi e Pisani per il controllo della costa.

Il castello di Monteggiori è attestato nei documenti fin dal 1224, quando i nobili di Bozzano lo consegnarono, insieme ai comproprietari Montemagnesi, al Comune di Lucca (sebbene una pergamena del 1202 menzioni la chiesa di Santo Stefano di Monteggiori senza fare riferimento alla fortificazione).
Non si hanno notizie della sua edificazione ma la sua occupazione da parte di Lucca, nel 1224, ne dimostra l’analoga sorte a quella dei castelli di Montemagno, Corvaia e Vallecchia, caduti sotto i colpi dell’esercito lucchese, tra il XII e il XIII secolo. In questo periodo il territorio di Camaiore e di tutta la Versilia fu interessato dalle sanguinose lotte tra Lucca e Pisa per il controllo della costa, progressivamente sottratto ai feudatari locali.

Nel XIV secolo Monteggiori fu possedimento di Castruccio Castracani, il noto signore lucchese che ottenne dal Bavaro il titolo di vicario imperiale. A Monteggiori Castruccio fece costruire una prigione. Nel XV secolo Paolo Guinigi, signore di Lucca, vi eresse un su palazzo “palatio magnum”.

Nel 1308 il comune di Monteggiori era incluso nella Vicaria di Pietrasanta e soltanto nel 1513 fu annesso a quella di Camaiore.

 

 

 

 

 

 

 

Il Castello è dotato di un muro esterno che tutt’oggi racchiude l’abitato ed un secondo muro interno sui tre lati del paese, escluso quello verso mare già protetto dalla forte pendenza della collina.

Da una planimetria e disegno in prospetto settecentesco (Archivio Storico di Camaiore) si nota la notevole ampiezza della torre di forma poligonale, sicuramente una signorile abitazione. Fino a qualche anno fa era ancora visibile la cisterna, probabilmente inglobata in una abitazione privata. Tratti del muro di cinta, con altezza fino a 5 metri, sono visibili sul lato sinistro del paese prima della porta di accesso.

 

Del castello sono ancora visibili: la porta di accesso, i resti del cassero, entro il quale si levava la torre, ed alcuni tratti della cinta muraria.

Ingresso al paese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le porte sono la testimonianza più evidente del passato fortificato di Monteggiori. La prima, la Porta della Madonna (recentemente restaurata), è affrescata e costituisce l’accesso al borgo.

 

 

 

 

la porta nel 2018, prima del restauro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poco dopo l’entrata a sinistra si trova il vicolo che porta all’ingresso alla Rocca, o Cassero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continuando a salire nel borgo verso destra si arriva alla piazza  Piazza degli Artisti, il punto più alto del paese.

Passiamo davanti a un edificio dove due giovani hanno realizzato un B&B dall’accattivante nome “Dulcis in borgo“, che potrebbe essere una buona idea per fermarsi e godere di tramonto e alba in questo piccolo borgo incantato.

Si passa poi davanti al noto Ristorante “Le Tre Terrazze“, dal quale si gode, come promette il nome, un magnifico panorama. Si procede verso la piazza osservando angolini caratteristici e particolari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella parte alta della piazza si trova la Chiesa di Santo Stefano ed il suo campanile, che ospita  cinque campane: una piccola e quattro grandi.
Sulla piazza troviamo anche una grande edicola.

 

 

 

 

 

 

 

 

Saliamo a destra della piazza e poi andiamo oltre, visitando altre piccole corti del paese; da una di questa si gode una splendida vista sul Prana.

 

 

 

 

 

 

 

 

Torniamo verso la chiesa e passiamo dietro la stessa. Ci dirigiamo così, attraverso altre piccole corti, verso la seconda porta, più piccola e serviva probabilmente da via di fuga in caso di assedio.

 

 

 

 

i cagnolini sono stati puliti

 

 

 

 

 

Porte

La leggenda del fantasma e il panorama

Il castello di Monteggiori è collegato alla leggenda del fantasma del castello di Rotaio. Infatti l’episodio della morte del  Duca di Groningen, il quale infesta tutt’oggi i ruderi di Rotaio nelle notti di luna piena, avvenne nel tentativo di accompagnare Enrico di Fiandra, imperatore di Costantinopoli, attraverso i corridoi che collegavano Rotaio al vicino castello duecentesco di Monteggiori.
La posizione su cui sorge Monteggiori è decisamente strategica. Consente, infatti, di ammirare tutta la piana versiliese, il mare ed il patrimonio naturalistico che la contraddistingue. E dal basso e dai paesi di fronte è sempre ben visibile, come si può vedere dalla galleria fotografica dei panorami che abbiamo messo a inizio articolo.

Trekking

Per il paese transita la Traversata delle Frazioni Camaioresi (TFC), che passa davanti a una grande edicola sulla strada, fuori del paese, e il percorso Camaiore Antiqua C2 che porta a Montebello e Santa Lucia.

 

 

 

 

Un interessante percorso parte e ritorna a Valdicastello, passando anche per la Culla, e ne abbiamo già raccontato qui:
Valdicastello – La Culla – Monteggiori 

 

Di Monteggiori scrive il Repetti (Dizionario geografico fisico storico della Toscana)

MONTEGGIORI (Montesulum) alla marina di Camajore. – Castello con chiesa parrocchiale (S. Stefano) nel piviere Comunità Giurisdizione e circa 2 miglia a ponente-libeccio di Camajore, Diocesi e Ducato di Lucca.
Risiede sulla faccia australe di un poggio dove ha origine il fosso del Confine rivestito in basso di viti e ulivi, in alto di castagni, e che unitamente ai poggi che s’ innoltrano verso libeccio fino a Monte Rotajo serve a dividere Valdicastello del territorio Pietrasantino dalla vallecola di Camajore dello Stato lucchese posta a levante di Monteggiori, mentre davanti a ostro-libeccio si apre la marina di Motrone.
Fu Signoria dei Streghi nobili di Corvaja, una di cui femmina donna Pina portò in dote cotesto castello al celebre Castruccio, per cura del quale fu munito di rocca e meglio fortificato.
La parrocchia di S. Stefano a Monteggiori nel 1832 contava 356 abitanti.

 


info da

  • La Versilia nel Medioevo, Gruppo Archeologico Camaiore, 2005
  • https://www.versiliamo.com/camaiore/monteggiori/
  • https://www.dulcisinborgo.it/2018/02/27/laffascinante-storia-di-monteggiori/